3 Settembre 2025 Senza categoria 0 Comment

Il settore agricolo rappresenta una realtà complessa, caratterizzata da un’elevata presenza di lavoratori stagionali e a tempo determinato. Proprio per questa particolarità, negli anni la normativa sulla sorveglianza sanitaria ha subito modifiche e semplificazioni, con l’obiettivo di garantire tutele adeguate senza gravare eccessivamente sulle aziende.

I rischi per i lavoratori stagionali

Chi lavora in agricoltura stagionalmente è spesso impiegato nella raccolta di frutta e verdura, con attività manuali semplici ma faticose. I rischi principali riguardano:

  • movimentazione manuale dei carichi, posture incongrue e movimenti ripetuti;

  • esposizione a temperature elevate e radiazioni solari;

  • problemi muscolo-scheletrici (spalle, colonna vertebrale, arti superiori);

  • patologie cutanee, allergiche o respiratorie legate all’ambiente di lavoro.

Non vanno trascurati anche fattori come la fatica fisica intensa e le condizioni di salute pregresse, spesso aggravate dalla mancanza di prevenzione nei Paesi di origine di molti lavoratori stranieri.

La normativa e le semplificazioni

Il D.Lgs. 81/2008 stabilisce l’obbligo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti a rischi specifici. Per gli stagionali, nel tempo, sono stati introdotti alcuni strumenti di semplificazione:

  • inizialmente la visita medica aveva periodicità biennale e valeva anche per più aziende;

  • con la Legge 27/2020 la periodicità è diventata annuale, ma limitata ai lavoratori stagionali addetti a mansioni semplici e prive di requisiti professionali specifici;

  • è stato confermato l’esonero dal sopralluogo del medico competente in presenza di convenzioni con enti bilaterali;

  • la visita medica resta valida anche se il lavoratore presta servizio presso aziende diverse.

Cosa significa per le aziende agricole

Le imprese che assumono stagionali devono garantire:

  • la visita medica preventiva nei casi previsti;

  • la sorveglianza sanitaria annuale per i lavoratori impegnati in attività generiche;

  • la collaborazione con enti bilaterali o medici competenti per ottimizzare tempi e procedure.

In questo modo si tutela la salute dei lavoratori, riducendo infortuni e malattie professionali, e si favorisce un’applicazione più omogenea delle regole.

Guardando al futuro

L’obiettivo è rendere la sorveglianza sanitaria sempre più efficace e integrata con altre misure di prevenzione: valutazione dei rischi, formazione, vigilanza e contrasto al lavoro irregolare.
Solo un approccio coordinato può garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose in un settore fondamentale come l’agricoltura.