
Il settore agricolo rappresenta una realtà complessa, caratterizzata da un’elevata presenza di lavoratori stagionali e a tempo determinato. Proprio per questa particolarità, negli anni la normativa sulla sorveglianza sanitaria ha subito modifiche e semplificazioni, con l’obiettivo di garantire tutele adeguate senza gravare eccessivamente sulle aziende.
I rischi per i lavoratori stagionali
Chi lavora in agricoltura stagionalmente è spesso impiegato nella raccolta di frutta e verdura, con attività manuali semplici ma faticose. I rischi principali riguardano:
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movimentazione manuale dei carichi, posture incongrue e movimenti ripetuti;
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esposizione a temperature elevate e radiazioni solari;
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problemi muscolo-scheletrici (spalle, colonna vertebrale, arti superiori);
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patologie cutanee, allergiche o respiratorie legate all’ambiente di lavoro.
Non vanno trascurati anche fattori come la fatica fisica intensa e le condizioni di salute pregresse, spesso aggravate dalla mancanza di prevenzione nei Paesi di origine di molti lavoratori stranieri.
La normativa e le semplificazioni
Il D.Lgs. 81/2008 stabilisce l’obbligo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti a rischi specifici. Per gli stagionali, nel tempo, sono stati introdotti alcuni strumenti di semplificazione:
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inizialmente la visita medica aveva periodicità biennale e valeva anche per più aziende;
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con la Legge 27/2020 la periodicità è diventata annuale, ma limitata ai lavoratori stagionali addetti a mansioni semplici e prive di requisiti professionali specifici;
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è stato confermato l’esonero dal sopralluogo del medico competente in presenza di convenzioni con enti bilaterali;
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la visita medica resta valida anche se il lavoratore presta servizio presso aziende diverse.
Cosa significa per le aziende agricole
Le imprese che assumono stagionali devono garantire:
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la visita medica preventiva nei casi previsti;
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la sorveglianza sanitaria annuale per i lavoratori impegnati in attività generiche;
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la collaborazione con enti bilaterali o medici competenti per ottimizzare tempi e procedure.
In questo modo si tutela la salute dei lavoratori, riducendo infortuni e malattie professionali, e si favorisce un’applicazione più omogenea delle regole.
Guardando al futuro
L’obiettivo è rendere la sorveglianza sanitaria sempre più efficace e integrata con altre misure di prevenzione: valutazione dei rischi, formazione, vigilanza e contrasto al lavoro irregolare.
Solo un approccio coordinato può garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose in un settore fondamentale come l’agricoltura.