26 Agosto 2025 Senza categoria 0 Comment

Il rumore è uno dei compagni di lavoro più scomodi che possiamo incontrare in fabbrica, in officina o in cantiere. Spesso ci abituiamo al frastuono delle macchine, al martello pneumatico o al ronzio costante delle seghe e dei compressori. Ma il nostro corpo non si abitua mai davvero: il rumore, con il tempo, lascia segni profondi.

Quando l’udito inizia a spegnersi

La conseguenza più conosciuta dell’esposizione a livelli sonori elevati è la perdita dell’udito. Non succede da un giorno all’altro, ma inizia in modo subdolo: si fa fatica a capire le parole in ambienti rumorosi, sembra che le persone parlino “a bassa voce”, compaiono fastidiosi fischi o ronzii nelle orecchie (i cosiddetti acufeni). Purtroppo, quando il danno è fatto, non sempre è reversibile.

Non solo orecchie: gli altri effetti del rumore

Il rumore non colpisce solo l’udito. Anche a livelli inferiori, può disturbare il nostro equilibrio psicofisico.

  • Disturba il sonno, aumenta l’ansia e ci rende più irritabili.
  • Può influire sul cuore, alzando la pressione e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
  • Arriva persino a interferire con la digestione e con il metabolismo, peggiorando problemi come gastriti o sindrome metabolica.

Cosa dice la legge

Il Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) stabilisce valori chiari:

  • Oltre gli 85 decibel il datore di lavoro deve avviare la sorveglianza sanitaria e fornire adeguate protezioni individuali.
  • A 87 decibel non si deve andare oltre: è il limite massimo consentito.

Come ci si protegge

La buona notizia è che il rumore non è un destino inevitabile. La prevenzione è possibile e deve agire su più fronti:

  • Tecnico: macchine più silenziose, barriere acustiche, manutenzione regolare.
  • Organizzativo: turnazioni, pause lontano dal rumore, aree di lavoro meglio distribuite.
  • Personale: utilizzo costante di tappi o cuffie antirumore, controlli sanitari periodici, attenzione ai primi segnali di fastidio.

Un investimento sulla salute

Proteggersi dal rumore significa non solo evitare una malattia professionale, ma anche salvaguardare la qualità della vita: sentire bene i propri cari, godersi una conversazione o semplicemente ascoltare musica. È un investimento che vale ogni sforzo, sia per il lavoratore che per l’azienda.

Se Volete approfondire questo ed altri argomenti, Vi rimandiamo al libro scritto dal Dott. Pasquale D’Autilia.